Dintorni

Parco regionale fluviale del fiume trebbia

Un parco fluviale che tutela che tutela gli ultimi ambienti naturali rimasti nei contesti territoriali di pianura e di collina che corrispondono ad importanti habitat vegetazionali ed habitat di specie di interesse comunitario.

L'area protetta di circa 4.000 ettari interessa il basso corso del fiume Trebbia, dalla confluenza nel Po sino alla sua porzione pedemontana nel Comune di Rivergaro, comprendendo parzialmente la conoide ed il tratto di pianura. Il fiume Trebbia risulta essere uno dei principali affluenti del Po che conserva buone caratteristiche di naturalità ed elevati livelli qualitativi delle acque, dalla sorgente alla foce.

Il pregio naturalistico e paesaggistico della valle e delle vallecole ad essa tributarie risiede nell’eterogeneità ambientale e geomorfologica. Il tratto di pianura mantiene il carattere ramificato, con ampie aree golenali e notevoli depositi alluvionali, l’alveo intermedio è costituito da litologie maggiormente erodibili e si allarga infine nel tratto terminale in un’ampia conoide. La distesa di alluvioni ciottolose solcate da una rete di canali intrecciati appena incisi assume un grande valore naturalistico per le componenti floristiche e faunistiche ospitate ed un valore ambientale determinante per il ricarico della falda acquifera sotterranea.

Sito ufficiale della Regione Emilia Romagna Turismo

Croara country club

Il persorso nasce nel 1976 con 9 buche, per disegno del Burlatti. Solo in un secondo momento viene completato dall’architetto Croze per presentarsi nella veste delle sue attuali 18 buche.

Prima sede italiana dell’Open Femminile nel 1990, il Croara Country Club da un lato è costeggiato dal fiume Trebbia, da cui prende il nome la valle, e dall’altro, da un immenso bosco secolare di querce, presentando scorci panoramici di rara bellezza: il Castello di Rivalta e l’apertura sulla valle ne sono le principali testimonianze.

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Castel Mantova

Castel Mantova viene costruito agli inizi del XV secolo da Francesco Borla su concessione del Duca di Milano, “paziente” allora curato dal concessionario, che era “medico”. Sulla struttura castellare non appaiono evidenti segni di costruzioni preesistenti, anche se taluni eventi del XIII secolo, fra l’altro riportati dai cronisti medievali, inducono a pensare che a Campremoldo di Sotto dovesse sorgere già prima un fortilizio.

Il castello viene devastato durante eventi bellicosi occorsi nel 1636. Poche decine di anni dopo, acquistato dai Conti Civardi, viene ricostruito così come lo possiamo ammirare oggi. Il nobile Carlo Besini, originario di Mantova, che lo ottenne verso la metà del XIX secolo, lo chiamò appunto Castel Mantova in onore della sua città.

Castel Mantova è sede estiva permanente di eventi musicali promossi dalla Fondazione Val Tidone Festival.

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Parco archeologico di Travo

Caratteristica principale del Parco archeologico è la conservazione in vista di parte delle strutture preistoriche messe in luce nel corso delle campagne di scavo svoltesi nell’area dal 1995 sino ad oggi. Il Villaggio Neolitico di S.Andrea infatti presenta una fitta rete di strutture abitative e funzionali ben conservate, parte delle quali ora mantenute a vista. Dal 2010 sono visibili anche le ricostruzioni di alcuni edifici neolitici in scala reale, allestiti con materiali e oggetti copie di quelli realmente ritrovati in sito. E' accessibile ai disabili motori, dispone di un percorso tattile per ipovedenti e pannellistica didascalica in Braille. Attiva una nuova postazione wi-fi con supporti multimediali e audioguide in lingua.

Il Museo archeologico, inaugurato nel 1997 con sede nel Castello di Travo, nasce dalla volontà di illustrare la storia del popolamento antico del nostro territorio: 175 siti archeologici, 64 dei quali preistorici o protostorici, 90 romani e 21 medievali o moderni.  I materiali provenienti da queste ricerche trovano spazio nelle sale del Museo, in un allestimento che porta dal Paleolitico fino all’Età Romana. Il Museo archeologico rimane aperto nel periodo invernale.

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Castello di Agazzano

Il complesso del Castello di Agazzano è composto da due strutture e un ampio giardino-parco a terrazza che si affaccia sulla val Luretta. La Rocca rappresenta una felice sintesi tra l'architettura difensiva medioevale e l'eleganza della dimora signorile rinascimentale. Il Castello di Agazzano, divenuto alla fine del 1700 residenza estiva della famiglia, arredato con mobili d'epoca: si possono ammirare splendidi affreschi e preziose suppellettili.

Maggiori dettagli al sito internet ufficiale

Contatti

Località Caratta Maruffi 55,
29020 Gossolengo (PC),
Tel. 0523 779505  
cell. 329 5717171
info@lungacque.it

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